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Visualizzazione dei post con l'etichetta sociali

Niente compiti ma atti sociali per la crescita personale

I compiti a casa penso non aiutano la crescita personale degli alunni.  Perché gli alunni dovrebbero svolgere le attività ludiche e formative assieme alla maestra od insegnante. Ma al posto dei compiti, l'educatore od insegnante può lasciare al bambino, soprattutto nei periodi di vacanza molto lunghi, delle attività più utili per la crescita e sviluppo personale dell'alunno. Può proporre attività di volontariato presso enti, lettura di un libro a scelta dall'alunno, realizzare articoli inerenti problematiche sociali della propria città, fare attività in biblioteche oppure in librerie come leggere libri ai bambini, oppure marionette. In pratica, la scuola dovrebbe realizzare progetti che parlano di problematiche sociali vicine. In modo da creare un rapporto tra il territorio e l'alunno. Rapporto che si trasformerà in attività produttive, comunitarie e di benessere sociale. In pratica, questi non compiti, stimoleranno nel bambino un senso di bene comune. Ed il te

La scuola dovrebbe insegnare la non paura alla diversità

La scuola della diversità per insegnare la non paura, l'amore e la condivisione. Ho letto su qualche blog didattico, che ormai la scuola é diventata la scuola dei progetti. Però volevo esprimere il mio dissenso, perché i progetti come la didattica non sono tutti uguali.  A volte i progetti insegnano, dipende sempre come vengono proposti e realizzati. Un po di tempo fa, ho visto un bellissimo film che parlava di una didattica che insegna la non paura. Il film in questione era, una volta nella vita. Film francese, la cui trama mostrava il cambiamento, del comportamento di una classe di alunni indisciplinati. Cambiamento sollecitato, dall'idea l'insegnante che cercando  di incoraggiare gli studenti. Gli ha proposto un progetto sull'olocausto. Questo film mi ha insegnato una cosa, come le persone hanno solo bisogno di speranza ed amore. Infatti, si nota subito come i ragazzi rispondano positivamente, al diverso approccio dell'insegnante. Insomma vediamo come l'