La scuola della diversità per insegnare la non paura, l'amore e la condivisione.
Ho letto su qualche blog didattico, che ormai la scuola é diventata la scuola dei progetti. Però volevo esprimere il mio dissenso, perché i progetti come la didattica non sono tutti uguali. A volte i progetti insegnano, dipende sempre come vengono proposti e realizzati. Un po di tempo fa, ho visto un bellissimo film che parlava di una didattica che insegna la non paura. Il film in questione era, una volta nella vita. Film francese, la cui trama mostrava il cambiamento, del comportamento di una classe di alunni indisciplinati. Cambiamento sollecitato, dall'idea l'insegnante che cercando di incoraggiare gli studenti. Gli ha proposto un progetto sull'olocausto.
Questo film mi ha insegnato una cosa, come le persone hanno solo bisogno di speranza ed amore. Infatti, si nota subito come i ragazzi rispondano positivamente, al diverso approccio dell'insegnante. Insomma vediamo come l'amore possa trasformare dei ragazzini. Ecco, la speranza, la non paura e l'amore sono le formule per una crescita felice.
Allora mi chiedo, come può il mondo didattico e non, incoraggiare la competizione, il timore e l'obbedienza?
Ecco perché penso, che a volte alcuni progetti scolastici vanno realizzati. Proprio per contrastare il clima che cerca di spaventare ed opprimere. Allora vi vorrei proporre un libro acquistabile con il bonus cultura, o carta docente. Questo libro é scritto in lingua inglese, questa la pecca maggiore. Ma penso che possa essere d'aiuto, per poter realizzare dei progetti scolastici. Partendo dalla sua lettura, incoraggiare nei ragazzi la conoscenza dei diversi trattamenti e discriminazione a livello sessuale.
Un po come il film, ambientato in francia che propone un valorizzare le vite di persone che avevano vissuto nei campi di concentramento. Anche questo libro, potrebbe dare un aspetto differente ai ragazzi. Soprattutto stimolando in loro, anche un approccio differente, nel credere a tutte le informazioni proposte dalla società finta buonista.
Come poter educare al pensiero critico in una società che spesso lo confonde con il giudizio?
Il giudizio é una critica personale e tutti noi la conosciamo. Il pensiero critico é capire che le informazioni presentano un aspetto soggettivo. Ed io spererei in una scuola che sproni gli alunni nello sviluppare un senso critico.Perché é pur vero, che esiste una scuola che incoraggia e stimola la collaborazione, la condivisione e il ragionare con la propria testa. Ma spesso sono gli insegnanti, che cercano di spronare negli alunni un atteggiamento positivo, aperto verso il mondo. Ma spesso questi insegnanti dovranno combattere con la burocrazia e con le difficili barriere proposte a livello amministrativo.
Ecco, perché penso che la conoscenza di alcune fatti, oppure fenomeni a livello sociale debbano essere trattati a scuola. E spero che realizzando progetti sociali in tal senso, si possa insinuare negli alunni. L'idea che la società a volte censura per non trattare argomenti scomodi.
E spero veramente nella figura degli insegnanti, che assumendosi la responsabilità di poter educare od almeno istruire un bambino. Lo facesse nel migliore dei modi, trattando l'alunno come se fosse un figlio.
E proponendo, a quest'ultimo una didattica che stimoli, il senso critico. In modo da aiutare l'alunno, a discernere le informazioni proposte dalla stampa e dai giornali. In modo da far capire,che le informazioni sono soggettive. E che presentano, sempre uno stampo, anche politico o di opinione del proprio autore.
E spero, che leggendo sempre più libri, che promuovono informazioni variegate. I ragazzi possano essere sempre più liberi.
Ecco perché consiglio un libro, che tratta un argomento ritenuto scomodo per il contesto culturale. Perché gli insegnanti dovrebbe istruire alla libertà di pensiero e di apertura.
E spero che leggendo il libro, assieme all'insegnante le storie dei rifugiati raccontate. Gli alunni possano capire, le differenze sociali, culturali e la discriminazione di un sistema sociale. Che a volte mette in primo piano, le regole al posto delle persone.
La scuola, non é solo una scuola di contenuti tecnici, ma dovrebbe essere una scuola di vita che tratti l'alunno a 360 gradi.
Che unisca soft skill ed aspetti tecnici.
Il libro che consiglio anche se non ho letto completamente é il libro:
"The Sexual Politics of Asylum"
Sarebbe bello, se ne esistesse una versione che tratti le storie in lingua italiana.
Però, penso che questo libro, possa essere una guida. Che aiuti il docente a sviluppare una didattica improntata alla ricerca delle diversità.
Il libro, si può acquistare direttamente al seguente link
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