La comunicazione non violenta nelle scuole, per consentire ai bambini l'esternazione dei propri bisogni.
Una famosa canzone di Adriano Celentano e mina diceva:
l' emozione non ha voce.
Ma secondo me, l'emozione ha un'energia che muove la vita delle persone.
Partendo da questa considerazione, che l'emozione muove e motiva le persone.
Penso che la loro gestione, sia un obbligo anche dal punto di vista scolastico.
Infatti una scuola, che promuove empatia, soft skill e collaborazione, sarà una scuola che mette il bambino al centro della didattica.
Ma come iniziare in classe l'esternazione dei sentimenti fra alunni oppure docenti?
Non nego che l'inizio é la parte più difficile. Ma un po di tempo fa, mi sono imbattuta nel libro della Cnv.
Ovvero, Il libro le parole sono finestre oppure muri, scritto da Marshall Rosenberg. Questo libro narra un nuovo linguaggio di comunicazione fra le persone, un linguaggio che parte dal cuore. Il testo, può considerarsi, un libro utile alla diffusione di una comunicazione empatica.Le parole sono fineste oppure muri, vede il suo traguardo finale, nella diffusione di una maggiore consapevolezza fra le persone. Invogliando i lettori, nel ricercare nella propria comunicazione, la non violenza e l'empatia, per creare legami senza pretese ed obblighi.
E penso che questo libro, possa essere un inizio nell'aprirsi ad una comunicazione dei bisogni.
Una comunicazione basata sulla trasparenza dei propri bisogni.
Bisogni primari uguali per tutte le persone. Se comunichiamo, rispettando la natura e i nostri bisogni reali, non ci saranno problemi. Ma prima di tutto, dovremmo conoscerci meglio, per capire, quali sono i nostri bisogni reali.
Perché la comunicazione empatica può cambiare il mondo e soprattutto la didattica?
Perché parla di una comunicazione, che cerca di capire e comprendere i bisogni dell'interlocutore, tramite l'empatia.
Empatia che in pratica non é che una capacità umana, che permette di comprendere i sentimenti degli altri. Mettendosi nei panni delle persone, i pregiudizi e i giudizi vengono meno.Lo psicologo Marshall, anima il linguaggio, donandogli un'anima, trasformandolo in linguaggio giraffa.
Lo psicologo statunitense, Marshall Rosenberg, mostra in video interattivi, tramite l'uso di marionette sciacallo e giraffa , le differenze fra linguaggio empatico e quello comune.
Questi video, sono di facile reperibilità e possono essere usati per mostrarli in classe.
Quale sono le difficolta nell'utilizzo del linguaggio giraffa?
Le difficoltà sono riscontrabili , quando dobbiamo tradurre tramite le orecchie giraffa, la comunicazione comune. Quando comunichiamo, risulta facile, fallo con chi usa un linguaggio privo di giudizi e pregiudizi.
Ma cosa succede, quando la persona con cui ti relazioni, condanna o accusa i comportamenti altrui?
Qui, iniziano le vere difficoltà nell'uso del linguaggio.
Come affrontare queste difficoltà?
Prima di tutto, respira profondamente, inspira ed espira. Chiudi gli occhi e pensa che non sei tu il problema. Chi ti sta accusando, lo fa perché non ha soddisfatto un suo bisogno.
Cosa fare per non essere travolti dal linguaggio sciacallo?
Sii consapevole, che il linguaggio che usate é diverso, usa un traduttore, se non vuoi essere travolto, nella spirale del linguaggio sciacallo.Cerca di tradurre il messaggio accusatorio, in bisogni insoddisfatti del tuo interlocutore.
Questo passaggio risulta complicato , perché chi viene attaccato, anche verbalmemte tende a proteggersi.
Nel libro viene spiegato dettagliatamente questo passaggio.
Le parole sono finestre oppure muri, non è un testo per una semplice lettura, ma necessita sempre di una rilettura per adattare i contenuti alla realtà.
Inoltre esistono nel mondo scuole cnv che non applicano le stesse regole giudicanti nei confronti dei propri alunni.
Trova la scuola cnv vicino a te, anche per conoscere meglio l'applicazione del metodo cnv.
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