I compiti a casa penso non aiutano la crescita personale degli alunni.
Perché gli alunni dovrebbero svolgere le attività ludiche e formative assieme alla maestra od insegnante. Ma al posto dei compiti, l'educatore od insegnante può lasciare al bambino, soprattutto nei periodi di vacanza molto lunghi, delle attività più utili per la crescita e sviluppo personale dell'alunno.
Può proporre attività di volontariato presso enti, lettura di un libro a scelta dall'alunno, realizzare articoli inerenti problematiche sociali della propria città, fare attività in biblioteche oppure in librerie come leggere libri ai bambini, oppure marionette.
In pratica, la scuola dovrebbe realizzare progetti che parlano di problematiche sociali vicine. In modo da creare un rapporto tra il territorio e l'alunno. Rapporto che si trasformerà in attività produttive, comunitarie e di benessere sociale. In pratica, questi non compiti, stimoleranno nel bambino un senso di bene comune. Ed il territorio e la comunità saranno coloro che ne beneficeranno.
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